Da Food Valley a Motor Valley a DATA VALLEY con il Big Data Technopole

Fabrizio • gen 24, 2022

Verso la sovranità digitale europea: la Data Valley Europea in Emilia-Romagna

L’era che stiamo vivendo dell'internet quantistico è caratterizzata da un'accelerazione senza precedenti della tecnologia

e porta con sé una grave minaccia per la natura umana: un’architettura globale di sorveglianza, ubiqua  e sempre all’erta, osserva e indirizza il nostro stesso comportamento per fare gli interessi di pochissimi coloro i quali dalla compravendita

dei nostri dati personali e delle predizioni sui comportamenti futuri traggono enormi ricchezze e un potere sconfinato.

La pubblicazione del 2019 "Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell'umanità nell'era dei nuovi poteri" della ricercatrice Shoshana Zuboff ha aperto gli occhi - anche dei meno esperti - su uno scenario alla base di un nuovo

ordine economico che sfrutta l’esperienza umana sotto forma di dati come materia prima per pratiche commerciali segrete

 e il movimento di potere che impone il proprio dominio sulla società sfidando la democrazia e mettendo a rischio

la nostra stessa libertà.  Il libro di Shoshana Zuboff, frutto di anni di ricerca, mostra la pervasività e pericolosità

di questo sistema, svelando come, spesso senza rendercene conto, stiamo di fatto pagando per farci dominare.

Il capitalismo della sorveglianza è l’incubo in cui è necessario immergersi per poter trovare la strada che ci conduca

a un futuro più libero – una strada difficile, complessa, in parte ancora sconosciuta, ma che non può che avere origine

dal nostro affermare una sovranità digitale europea che rispetti i nostri cittadini dei tanti metaversi. 

Il 2022 sarà per l’Italia e in particolare la Regione Emilia-Romagna l’anno del “Big Data Technopole” infatti presso

l’ex Manifattura Tabacchi di Bologna  -   una tra le maggiori architetture industriali del XX secolo

progettata nel 1952 da Pier Luigi Nervi, avrà sede il più grande polo scientifico e di ricerca d’Europa con infrastrutture di calcolo ad elevate prestazioni. Si insedierà il Data Center del Centro Europeo per                    le Previsioni Meteorologiche (ECMWF) un’organizzazione intergovernativa, fondata nel 1975 da 24 Stati. 

Il Centro, che ha sede a Reading (UK), sviluppa metodi numerici                   per le previsioni meteorologiche a medio raggio e distribuisce previsioni meteorologiche agli Stati membri. Il Council di ECMWF,  a seguito di una gara europea, nel 2017 ha scelto Bologna come sede per il nuovo Data Center, che si avvarrà di supercomputer all’avanguardia con capacità               di calcolo 10 volte più potenti degli attuali. 


Nel Big Data Technopole sarà collocato anche Leonardo                                il supercomputer capace di un miliardo di miliardi di operazioni                 al secondo, e il 50% della potenza di calcolo generato dalla macchina sarà a disposizione degli istituti di ricerca, delle università e delle aziende della regione e del Paese. Il nuovo hub  della ricerca ospiterà anche il centro di Competenza Industria 4.0 BI-REX   sui nuovi trend dell’innovazione industriale; le biobanche dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, centro mondiale della ricerca sulle protezioni ossee e materiali biocompatibili; ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia  e lo sviluppoitetture industriali del XX secolo

progettata nel 1952 da Pier Luigi Nervi, avrà sede il più grande polo scientifico e di ricerca d’Europa con infrastrutture di calcolo ad elevate prestazioni. Si insedierà il Data Center del Centro Europeo per                    le Previsioni Meteorologiche (ECMWF) un’organizzazione intergovernativa, fondata nel 1975 da 24 Stati. 

Il Centro, che ha sede a Reading (UK), sviluppa metodi numerici                   per le previsioni meteorologiche a medio raggio e distribuisce previsioni meteorologiche agli Stati membri. Il Council di ECMWF,  a seguito di una gara europea, nel 2017 ha scelto Bologna come sede per il nuovo Data Center, che si avvarrà di supercomputer all’avanguardia con capacità               di calcolo 10 volte più potenti degli attuali. 


Nel Big Data Technopole sarà collocato anche Leonardo                                il supercomputer capace di un miliardo di miliardi di operazioni                 al secondo, e il 50% della potenza di calcolo generato dalla macchina sarà a disposizione degli istituti di ricerca, delle università e delle aziende della regione e del Paese. Il nuovo hub  della ricerca ospiterà anche il centro di Competenza Industria 4.0 BI-REX   sui nuovi trend dell’innovazione industriale; le biobanche dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, centro mondiale della ricerca sulle protezioni ossee e materiali biocompatibili; ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia  e lo sviluppo economico sostenibile, e Arpae Emilia-Romagna, l’agenzia regionale per la prevenzione in ambito di ambiente ed energia. Il Big Data Technopole lavorerà in sinergia con il Tecnopolo di Modena, punto di riferimento a livello nazionale e internazionale in materia di Intelligenza Artificiale e con MaX, il centro di eccellenza europeo per la ricerca sui materiali dei supercalcolatori del futuro. ​
Oggi ognuno di noi, in ogni momento, produce e consuma dati: connettendosi  a Internet, telefonando, facendo acquisti online. Anche le istituzioni e le imprese creano continuamente enormi quantità di dati, i Big Data, la ricchezza della nuova economia della conoscenza. Disporre di grandi volumi di dati permette di trovare soluzioni alle grandi sfide globali: cambiamento climatico, medicina, nuovi materiali, mobilità e logistica, trasformazione digitale dei sistemi di produzione.           Il 70% della capacità di calcolo e di storage di dati di tutta l’Italia  si concentra oggi in Emilia-Romagna, dove migliaia 

 ricercatori sono coinvolti nella gestione dei Big Data. 
Un primato che conferma la centralità dell’Italia rispetto il sapere dell’Europa del prossimo decennio grazie a una concentrazione di eccellenze, tra antiche università, centri di ricerca e imprese leader sui mercati internazionali. 

La Regione Emilia-Romagna in questi anni ha scelto di investire sulla formazione di competenze innovative, sulla ricerca

e sull’innovazione come motore  per la crescita del nostro territorio. Una visione condivisa con enti locali, istituzioni formative e parti sociali già dal 2015, attraverso la condivisione  del Patto per il lavoro. Per rafforzare la capacità

del sistema produttivo regionale di sviluppare nuove soluzioni basate sui Big Data è nata anche un’Associazione Big Data,

che riunisce gli attori regionali che operano nel campo  del supercalcolo. Questa nuova visione dello sviluppo regionale, unita  alla capacità del sistema dell’innovazione e della produzione di fare squadra, in pochi anni ha reso l’Emilia-Romagna    un hub europeo in un settore strategico come quello dei Big Data e ha portato alla nascita del Big Data Technopole

e alla consacrazione della Data Valley Emilia-Romagna. La regione Emilia-Romagna nel 2022 passerà dalla 19° alla 5° posizione nella classifica mondiale, diventando di fatto la Data Valley europea, baricentro internazionale di Big Data e Intelligenza Artificiale. La legge del 2015 ha dato  vita alla Fondazione Big Data for Human Development, a cui partecipano istituzioni scientifiche regionali, nazionali, internazionali e imprese. Obiettivo                  

 economico sostenibile, e Arpae Emilia-Romagna, l’agenzia regionale per la prevenzione in ambito di ambiente ed energia.            Il Big Data Technopole lavorerà in sinergia con il Tecnopolo di Modena, punto di riferimento a livello nazionale

e internazionale in materia di Intelligenza Artificiale e con MaX, il centro di eccellenza europeo per la ricerca

sui materiali dei supercalcolatori del futuro. ​
Oggi ognuno di noi, in ogni momento, produce e consuma dati: connettendosi  a Internet, telefonando,

facendo acquisti online. Anche le istituzioni e le imprese creano continuamente enormi quantità di dati, i Big Data,

la ricchezza Della nuova economia della conoscenza. Disporre di grandi volumi di dati permette di trovare soluzioni

alle grandi sfide globali: cambiamento climatico, medicina, nuovi materiali, mobilità e logistica, trasformazione digitale

dei sistemi di produzione. Il 70% della capacità di calcolo e di storage di dati di tutta l’Italia si concentra oggi in

Emilia-Romagna, Dove migliaia i ricercatori sono coinvolti nella gestione dei Big Data. 
Un primato che conferma la centralità dell’Italia rispetto il sapere dell’Europa del prossimo decennio grazie a una concentrazione di eccellenze, tra antiche università, centri di ricerca e imprese leader sui mercati internazionali. 

La Regione Emilia-Romagna in questi anni ha scelto di investire sulla formazione di competenze innovative, sulla ricerca

e sull’innovazione come motore  per la crescita del nostro territorio. Una visione condivisa con enti locali, istituzioni formative e parti sociali già dal 2015, attraverso la condivisione  del Patto per il lavoro. Per rafforzare la capacità

del sistema produttivo regionale di sviluppare nuove soluzioni basate sui Big Data è nata anche un’Associazione Big Data,

che riunisce gli attori regionali che operano nel campo  del supercalcolo. Questa nuova visione dello sviluppo regionale, unita  alla capacità del sistema dell’innovazione e della produzione di fare squadra, in pochi anni ha reso l’Emilia-Romagna    un hub europeo in un settore strategico come quello dei Big Data e ha portato alla nascita del Big Data Technopole

e alla consacrazione della Data Valley Emilia-Romagna. La regione Emilia-Romagna nel 2022 passerà dalla 19° alla 5° posizione nella classifica mondiale, diventando di fatto la Data Valley europea, baricentro internazionale di Big Data e Intelligenza Artificiale. La legge del 2015 ha dato  vita alla Fondazione Big Data for Human Development, a cui partecipano istituzioni scientifiche regionali, nazionali, internazionali e imprese. Obiettivo  della Fondazione è quello di attrarre nella regione Emilia-Romagna talenti  e investimenti sulle nuove tecnologie. La sfida lanciata nel 2015 dall’ecosistema INNOVABILITA

è quella di ripartire da qui per trattare i temi di open robotica e di applicazione del web 3.0 Made in Italy.

Ci vediamo nella città dei dati: la magica Bologna.  Nel frattempo godiamoci questo tempio dei dati con la visita guidata virtuale in compagnia di Stefano Accorsi: 

#WEB3 #CARBONCREDIT

Autore: Fabrizio Fantini 13 mag, 2024
La Corporate Sustainability Reporting Directive e IDG nel 2024
Appalti innovativi in Italia
Autore: Fabrizio Fantini 09 apr, 2024
Appalti innovativi in Italia AGID #INNOVABILITA
Il futuro del cibo Made in Italy
Autore: Fabrizio Fantini 16 mar, 2024
Il futuro del cibo Made in Italy
innovabilita-coinbarpay-e-binancepay-e-transazioni-regolari-in-crypto
Autore: Fabrizio Fantini 22 gen, 2024
innovabilita-coinbarpay-e-binancepay-e-transazioni-regolari-in-crypto
Autore: Fabrizio Fantini 17 dic, 2023
SAGA DI SOLANAMOBILE: BENVENUTO WEB 3 DELLA TELEFONIA #STARBUCKS #BLOCKCHAIN #COMMERCIONETWORK #COSMOS #SOLANA
nuovo paradigma socio economico teal ecosistema biolonico
Autore: Fabrizio Fantini 27 nov, 2023
nuovo paradigma socio economico teal ecosistema biolonico
Emersione delle criptovalute per regolarizzare le criptoattività
Autore: Fabrizio Fantini 30 ott, 2023
Emersione delle cripto-valute per regolarizzare le criptoattività in Italia e per il futuro Single Digital Market Made in UE
MADEINITALY.TECH allo SMAU per la finanza rigenerativa per la futura #REGENDAO
Autore: Fabrizio Fantini 03 ott, 2023
MADEINITALY.TECH allo SMAU per la finanza rigenerativa #REGENDAO
Token del Liechtenstein e oggi ci proiettiamo su EUROPEUM
Autore: Fabrizio Fantini 10 lug, 2023
Token del Liechtenstein e oggi ci proiettiamo su EUROPEUM
INVESTJAM e crypto credit carbon per il web 3.0
Autore: Fabrizio Fantini 03 lug, 2023
INVESTJAM e crypto credit carbon per il web 3.0
+ articoli

Contattaci

Share by:
Innovazione aperta abilitante