Le persone sono cambiate, le aziende possono trasformarsi? A TECNICHE BLOCKCHAIN ne parliamo con MATTEO VANOTTI

Fabrizio Fantini • gen 09, 2021

Continua nel 2021 il nostro percorso sperimentale di apprendimento esperienziale online grazie alle innovatrici e ai digital farmer come Matteo Vanotti di XFARM ospite delle nostre serate su IPAZIA con le imprenditrici e future ambasciatrici dell'innovazione nel settore foodtech dell'Emilia-Romagna: le donne Tecniche Blockchain.

Le persone sono cambiate, anche le più reticenti sono scese a compromessi con il digitale per dare spazio a un’esperienza migliorativa della loro vita pur segregati in casa: ancora non sappiamo per quanto! Gli eremiti digitali – una volta li chiamano nerd - sono una rarità mentre le persone che si impongono un giorno di digital detox aumentano sempre di più. Le persone in questa fase di infodemia vivono allineate con il nuovo rinascimento esponenziale onlife , molte Aziende invece continuano a resistere al cambiamento.
Nonostante siano sempre più evidenti i miglioramenti che la trasformazionE digitale ha portato nel settore dello SMART FARMING SYSTEM quando introdotta in modo strategico, sostenibile e coinvolgendo tutto l'ecosistema di riferimento, molte aziende non stanno nemmeno facendo un passo per colmare il divario tra la propria realtà e la crescita della transizione, tra i loro ritmi lineari e la velocità esponenziale a cui dovrebbero adeguarsi per rimanere competitivi e non correre il rischio di scomparire. Matteo con Xfarm è stato uno dei primi in Italia ad avviare l'innovazIone di processo partendo dalla propria azienda agricola: F..lli VANOTTI
Matteo Vanotti lavora assieme ai fratelli nell'azienda agricola nella Valmacca per gestire in modo rapido ed efficace l'attività in campo ha creato xFarm che nasce per portare i vantaggi del digitale nel settore agrario italiano. Ogni giorno numerose realtà scompaiono perché non sono state in grado di adattarsi trovando soluzioni per allineare strategie e processi sia alla velocità del cambiamento che alle esigenze del cliente tipo di oggi, sempre più connesso e digitalizzato. Matteo ci racconta la storia della propria esigenza dettata dalla necessità di innovarsi per restare in “campo”!
xFarm è nata dalla necessità di Matteo di utilizzare un servizio digitale che permettesse di gestire in maniera semplice ed efficace l’azienda agricola che dirige insieme ai fratelli. Le necessità sono state chiare fin da subito: semplicità, riduzione della burocrazia, supporto alla gestione. La piattaforma creata si è dimostrata così promettente da spingerlo a creare xFarm insieme a Salvatore Ferullo, il CEO dell’azienda, e Martino Poretti, responsabile della parte di Ricerca & Sviluppo. L'obbiettivo in 4 anni è stato raggiunto: una piattaforma unica che accompagna l'agricoltrice e l’agricoltore di oltre 31mila aziende in ogni lavorazione, in modo semplice e visuale.
Siamo convinti come Matteo che la tecnologia debba supportare le aziende agricole 4.0, facendo risparmiare tempo e lasciando a concentrare su ciò che è davvero importante per le imprenditrici e imprenditori agricoli: riempire i piatti di miliardi di persone consapevoli chE sanno cosa stanno mangiando!
Oggi xFarm offre la possibilità di digitalizzarsi non solo alle aziende agricole, ma soprattutto alle intere filiere di produzione di qualità: la potenza del digitale deriva anche dal lavoro di squadra di un ecosistema e per questo che abbiamo individuato in Matteo il giusto partner di programma per il nostro ecosistema emiliano-romagnolo per gestire i dati di filiere di produzione di qualità digitalizzate [SMARTSUPPLYCHAIN] in modo aperto in grado di interconnettere l'imprenditrice/ore agricolo di connettersi ai tecnici, alle cooperative a cui conferisce, alle industrie che acquistano i prodotti e tutto il resto della filiera agroalimentare Made in Italy: per garantire più trasparenza e interoperabilità dei dati delle eccellenze agrifood italiane.
Il ciclo di vita delle aziende moderne è sempre più breve: meno del 15% sono sul mercato da più di cinquant’anni e la permanenza media nella lista Fortune 500 è passata da oltre sessant’anni nel 1960 a meno di quindici anni oggi. Mentre il Giappone si sta muovendo verso la Società 5.0, molte aziende in Italia stanno ancora valutando se entrare nel percorso Agricoltura 4.0, un modello di trasformazione digitale che si concentra in particolare sulla produzione dell'agricoltura di precisione e dove l'uso consapevole della tecnologia può garantire il reale sviluppo sostenibile di cui tanto si parla in vista dell'Agenda 2030. 
Siamo grati a Matteo di averci fatto entrare nel suo mondo, apprarentemente distante dalle nostre realtà emiliano-romagnole, ma riteniamo che xFarm sia oltre la tecnologia uno stRumento abilitante l'innovazione di processo che indica, in questo inizio di 2021, il giusto orientamento che non può che essere quello intrapreso 4 anni fa dai fratelli Vanotti: lo scambio di informazioni delle macchine all'interno delle aziende per ricostruire, mappare e gestire i processi. 
Industria 4.0 nasce come parola e come concetto nella strategia high-tech del governo tedesco che definisce sei campi prioritari: 
1. L'economia e la società digitale
2. L'economia e l'energia sostenibile
3. Il posto di lavoro innovativo
4. La vita sana
5. La mobilità intelligente
6. La sicurezza civile
Il primo campo, l'economia digitale e la società, ha reso la digitalizzazione dell'industria tedesca un tema molto importante e di primo piano, che, alla fine, ha portato proprio al termine Industria 4.0.
In Italia Industria 4.0 coinvolge aziende manifatturiere e imprese puntando alla trasformazione digitale per creare fabbriche intelligenti. La gestione dei dati disponibili in abbondanza è al centro di Industria 4.0, come risulta evidente dalle quattro attività principali su cui si basa: 
1. Creare una Connected Enterprise - Raccogliere dati da varie cose fisiche (macchine, sensori, dispositivi); 
2. Accumulare dati da varie fonti (Big Data); 
3. Usare la potenza dell'Intelligenza Artificiale (AI) sui Big Data: l'AI viene utilizzata dalla progettazione per la raccolta dei dati fino all'analisi degli stessi per generare intuizioni reali e fruibili dai decisori. L'AI analizza i dati operativi / Big Data dai sistemi di produzione e attraverso modelli predittivi, consente ai produttori di prevedere la resa, la qualità del prodotti, il punto di rottura e i dettagli del consumo energetico delle macchine; 
4. Implementare. Industria 4.0 infatti agli occhi di chi ragiona con modelli di business vecchi sembrerebbe mirare solo ai dati per migliorare i processi ma in realtà come concetto non si limita solo alla produzione. Industria 4.0 viene chiamata anche Industrial Internet, l'Internet dell'industria, e non comprende solo la digitalizzazione delle catene del valore orizzontali e verticali, ma mira a ricalibrare anche il portafoglio di prodotti e servizi delle aziende, con l'obiettivo finale di soddisfare meglio le esigenze dei clienti. Nei prossimi anni il settore industriale dovrà produrre quantità sempre maggiori utilizzando meno materie prime e meno energia e Industrial Internet è la chiave proprio per arrivare ad una maggiore produttività ed efficienza delle risorse, creando così le condizioni per una produzione sostenibile ed efficiente. In tal modo la trasformazione digitale permetterà di colmare il gap tra il classico andamento lineare della produttività e quello esponenziale introdotto dalle nuove tecnologie.
L'industrial Internet non può non includere anche la “Farm internet”. È importante che anche le aziende agricole italiane comprendano che sarà proprio con l’introduzione di tali tecnologie assieme allo sviluppo di nuovi modelli di business customer oriented nel proprio micro-sistema che si adatteranno al nuovo ecosistema industriale fodtech italiano che cresce a sua volta a ritmi esplosivi grazie alla combinazione di vari strumenti digitali innovativi.
Mancano esempi reali delle opportunità che il digitale rappresenta per le aziende agricole italiane? No, perché si chiamavano startup oggi sono Facebook, Alibaba, Google, Uber, Airbn e Netflix e per noi xFarm! Facebook, Alibaba, Google, Uber, Airbnb e Netflix sono aziende che devono il loro successo proprio alla capacità di utilizzare le tecnologie digitali esistenti prodotte da altri, per offrire esperienze nuove e uniche senza possedere materialmente il prodotto o servizio a cui devono il loro successo. In particolare oggi l’abbondanza di dati e l’accesso all’informazione in modo così efficiente e tempestivo ha ridotto l’esigenza di possesso delle risorse (in modo fondamentale in condizioni di scarsità) a beneficio dell’accesso alle stesse (strategico in tempi di abbondanza).
Mutuando da “L’era dell’accesso” di Jeremy Rifkin si può affermare che Airbnb è il più grande albergatore del mondo e non possiede nemmeno una camera (ma capitalizza più della catena Marriott), Uber è il più grande servizio di taxi al mondo e non possiede nemmeno un’auto, Alibaba è il più grande negozio al mondo e non possiede neanche un metro quadro di magazzino. Però questi soggetti hanno accesso ai dati in modo più efficiente e veloce rispetto ai loro diretti competitor per poi traformarle in informazioni per il pubblico dell'infosfera.
Queste aziende sono i Big e rimangono leader del mercato perché fanno convergere grandi investimenti su nuove tecnologie emergenti o sperimentali e nel frattempo utilizzano al meglio quelle esistenti, mantenendo così il ritmo della crescita esponenziale. Hanno il budget per farlo è vero, ma hanno anche una visione innovativa nel definire i propri investimenti.
GAFA poi emerge tra tutti, sono Google, Apple, Facebook e Amazon ovvero le 4 aziende che da sole beneficiano economicamente di circa 3360 bilioni di dollari.
La chiave del loro successo è aver sviluppato nuovi modelli di business basati sulla condivisione aperta a tutti dei loro prodotti e strumenti, abilitando così un ecosistema economico esponenziale che si popola esponenzialmente. Il vantaggio che accomuna tutti i Big però non è essere esponenziali ma trovarsi di fronte a una marea di aziende competitor che rimangono lineari perché inconsapevoli e disinformate. Aziende che se non si adattano, se non abilitano la propria disruption attraverso la digital transformation rischiano di scomparire. 
Noi di INNOVABILITA siamo convinti che la trasformazione digitale passi prima dal monDo foodtech per poter abilitare quello industriale. E' una espressione molto abusata da anni ma senza averla adottata per i soliti motivi: paura di non rientrare dagli investimenti, terrore di trasformare il paradigma, lo spavento per ciò che non si conosce: c'è una rapida trasformazione guidata dalla tecnologia, e tutti i cambiamenti nella società e negli affari sono oggi influenzati da un'accelerazione tecnologica degli strumenti del web 3.0 Per abilitarsi al cambiamento non è più sufficiente digitalizzare i processi o la produzione, ma bisogna allineare l’azienda ripensando i suoi modelli di business e soprattutto portando la cultura digitale all’interno della propria organizzazione , all'ecosistema di riferimento.
Questa è la vera adozione della “digital transformation” invocata da più parti: solo la riorganizzazione e l’allineamento di tutta la filiera al cambiamento abilita il salto disruptive dal vecchio modello lineare al nuovo ecosistema esponenziale, quello che alcuni erroneamente definiscono Rinascimento Esponenziale – non è un periodo, questo, in cui possiamo permEtterci di guardare al passato ma dovremmo vivere il presente in modo più consapevole per costruire oggi il noStro futuro in un equilibrio dinamico senza rinascere, ma illuminarsi – e diffonDere nel proprio ecosistema il nuovo modello vincendo ogni resistenza al cambiamento coinvolgendo in primis le persone. L’agricoltura moderna è immersa in una continua ricerca dell’efficienza: limitare le spese superflue, velocizzare le operazioni ed aumentare la qualità delle produzioni. Secondo la nostra visione la soluzione è conoscere i propri campi ad un livello superiore di quanto fatto in passato. Oggi è necessario accoppiare all’esperienza degli agricoltori anche dati ed informazioni che aiutino a prendere decisioni ancora più oggettive ed efficaci in un ecosistema biolonico basato su tecnologia DLT e blockchain presentato dal nostro team di innovatori e ricercatrici. Con prodotti e processi abilitati da piattaforme come xFarm di Matteo Vanotti si può accedere a questi modelli innovativi dell'infosfera e semplificare la gestione dei dati di diversi ecosistemi e conoscere in tempo reale l'andamento della propria attività, risparmiando tempo e potendo concentrarti su quello che è davvero importante per un digital farmer nell'era di una agricoltuRa 4.0 più sostenibile: essere in campo in modo sostenibile!

Non c'è inNOVAZIone senza formazione 

#XFARM #MATTEOVANOTTI #INNVOABILITA #TECNICHEBLOCKCHAIN #BLOCKCHAIN 

#WEB3 #CARBONCREDIT

Autore: Fabrizio Fantini 13 mag, 2024
La Corporate Sustainability Reporting Directive e IDG nel 2024
Appalti innovativi in Italia
Autore: Fabrizio Fantini 09 apr, 2024
Appalti innovativi in Italia AGID #INNOVABILITA
Il futuro del cibo Made in Italy
Autore: Fabrizio Fantini 16 mar, 2024
Il futuro del cibo Made in Italy
innovabilita-coinbarpay-e-binancepay-e-transazioni-regolari-in-crypto
Autore: Fabrizio Fantini 22 gen, 2024
innovabilita-coinbarpay-e-binancepay-e-transazioni-regolari-in-crypto
Autore: Fabrizio Fantini 17 dic, 2023
SAGA DI SOLANAMOBILE: BENVENUTO WEB 3 DELLA TELEFONIA #STARBUCKS #BLOCKCHAIN #COMMERCIONETWORK #COSMOS #SOLANA
nuovo paradigma socio economico teal ecosistema biolonico
Autore: Fabrizio Fantini 27 nov, 2023
nuovo paradigma socio economico teal ecosistema biolonico
Emersione delle criptovalute per regolarizzare le criptoattività
Autore: Fabrizio Fantini 30 ott, 2023
Emersione delle cripto-valute per regolarizzare le criptoattività in Italia e per il futuro Single Digital Market Made in UE
MADEINITALY.TECH allo SMAU per la finanza rigenerativa per la futura #REGENDAO
Autore: Fabrizio Fantini 03 ott, 2023
MADEINITALY.TECH allo SMAU per la finanza rigenerativa #REGENDAO
Token del Liechtenstein e oggi ci proiettiamo su EUROPEUM
Autore: Fabrizio Fantini 10 lug, 2023
Token del Liechtenstein e oggi ci proiettiamo su EUROPEUM
INVESTJAM e crypto credit carbon per il web 3.0
Autore: Fabrizio Fantini 03 lug, 2023
INVESTJAM e crypto credit carbon per il web 3.0
+ articoli

Contattaci

Share by:
Innovazione aperta abilitante